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  • Immagine del redattoreDiana Letizia

Al Dog Ranch di Sassello, per vivere la libertà insieme ai cani ospiti

Aggiornamento: 14 dic 2020



Sassello - Distese di verde, spazi aperti a perdita d’occhio, confini definiti ma in una vastità tale da poter consentire di provare una vera esperienza di relazione con i cani in libertà. Visto dall’alto, il Dog Ranch di Sassello, fondato da Evelina Gasperi e Erik Leotine, mostrerebbe un luogo unico nel Savonese in cui è nato un progetto che in nuce ha tutte le caratteristiche per diventare un piccolo “Territorio de Zaguates”: il più grande santuario al mondo dedicato ai cani che vivono a migliaia su una montagna del Costarica. E anche il Dog Ranch è stato fondato come quel luogo così lontano da una coppia, dando vita a un sogno che ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un progetto davvero innovativo in Italia nella gestione di un rifugio per cani in cui Evelina ed Erik, 34 e 40 anni e sposati da dodici, hanno investito i propri risparmi per consentire a ogni ospite di avere la possibilità di trovare adozione ma, intanto, di poter vivere la propria individualità in una libertà che insegna il diritto all'autodeterminazione di ogni cane. 


Il concetto di “parco canile”

«Il nostro è un “parco canile”: un presidio zoo antropologico in cui i cani, provenienti da situazioni di maltrattamento o abbandoni di proprietà, hanno a disposizione 130 mila metri quadri in cui esprimersi in libertà e la possibilità di essere seguiti insieme a chi vorrà farli entrare nella propria vita in un percorso che è frutto di un incontro tra le necessità dell’una e dell’altra specie», spiega Erik, mentre Evelina cammina affiancata da Tao, Leo, i gemelli Kiwi e Chanel, Perla, Zelda e altri amici. Compagni di passeggiate e avventure con cui stanno condividendo un cammino che in realtà attraversa il tempo e che parte dal sogno di suo padre: «Sono nata guardando un cane dalla culla, si chiamava Tim. Mio padre, che purtroppo non c’è più, voleva aprire una pensione e quando Erik e io ci siamo conosciuti, 14 anni fa, abbiamo deciso di fare di quel suo desiderio un progetto di vita, trasformandolo in un luogo però dove non vi fosse la struttura tipica del canile: le sbarre e i box creano stress e non aiutano i cani a superare le difficoltà di un approccio sbagliato che avviene, in realtà, da parte degli esseri umani».


Al Dog Ranch si respira quell’atmosfera di buone intenzioni, umiltà e competenza e tanta forza di volontà: «Siamo in perenne fase di apprendimento e in continua evoluzione: vogliamo che sia un posto in cui i cani acquisiscano competenze per essere pronti ad affrontare una vita di regole date da noi umani e per farlo hanno bisogno di poter socializzare, organizzarsi lo spazio e comprendere di poter gestire la propria libertà: ogni giorno facciamo attività per rafforzare la relazione con noi e dare alle persone che vengono la possibilità di procedere a una scelta consapevole», aggiunge Evelina Gasperi.

«Nel nostro percorso sono stati molto importanti due educatori cinofili: Claudio Lugaro che lavora a Vado Ligure e ci ha sempre sostenuto e Ivano Vitalini che ci ha aiutato a comprendere come fare per creare l’ambiente adatto a ciò che avevamo in mente appunto dando fiducia e spazio ai cani stessi», sottolinea Erik lasciando andare lo sguardo verso il branco in cui ognuno è intento in qualche attività tra giochi, interazioni, esplorazioni e momenti di relax. Perla si stende al sole nel prato, Chanel e Pepi scompaiono dalla vista e seguono qualche odore prezioso nel bosco, Tao “provoca” Leo che mantiene un grande aplomb nel gestire il suo compagno di avventure più giovane e inesperto.


I cani, il rapporto con gli esseri umani e l'organizzazione degli spazi Al Dog Ranch si può andare a conoscere i ventuno cani ad oggi presenti: «Nel parco abbiamo creato vari ambienti con stimoli diversi: strumenti per rilassarsi, superfici e materiali per giocare, zone esperienziali per consentire ai cani di provare in sicurezza situazioni che di solito vengono affrontate con disagio nelle città o che nei canili, come ancora tanti ce ne sono in tutta Italia, non sono presenti», continua Erik. «Le persone che vedono i nostri ospiti su Facebook sono invitate a venire a trovarci, a provare questo stare insieme in diverse situazioni e contesti: una foto sui social network non racconta nulla rispetto all’importanza dell’incontro e della vera conoscenza. E ciò vale davvero per chiunque voglia venire al Dog Ranch: tutti sono benvenuti per godere della compagnia dei nostri amici e, soprattutto, per consentire a chi decida di procedere con un’adozione di comprendere quanto sia importante riconoscere in ogni cane un individuo con le sue caratteristiche, le sue emozioni e le sue motivazioni».

E chi deciderà di andarli a trovare potrà così osservare e partecipare a quella gioia che ogni giorno vivono gli ospiti. Il rifugio di Evelina e Erik è la porta verso un nuovo modo di concepire il mondo della relazione tra uomini e cani e allo stesso tempo la possibilità di approfondire i grandi temi dell’educazione cinofila basata sull’approccio cosiddetto “cognitivo-relazionale”: «Noi lavoriamo molto sulla libertà: avendo investito per costruire le basi del nostro riugio in questa “isola” di 130 mila metri quadrati abbiamo veramente la possibilità di sperimentare quanto sia importante mettere in atto una relazione di fiducia con i cani: è importante riuscire a comprendere come siamo noi a essere fobici in realtà quando abbiamo paura di “perderli”: se i cani hanno in testa la “base sicura”, ovvero ciò che noi rappresentiamo, non scappano. E se non dai fiducia limiti il benessere del cane: senza volerlo è una sorta di maltrattamento e questo è uno dei punti critici dei canili».


Come sostenere il Dog Ranch

Evelina ed Erik si autofinanziano e attraverso la Onlus “Teste di cane”raccolgono donazioni: «Cibo, coperte e soldi: non abbiamo sovvenzioni pubbliche», spiega la coppia che a Sassello ha dato vita a un progetto fondato sull’amore e il rispetto tra individui a due e quattro zampe che vanno per il mondo cercando di dare valore a un camminare insieme di due specie che si ritrovano ancora in un comune destino di coevoluzione. Solo che questa volta accade correndo tra le valli di un paese nell’entroterra del savonese in cui ci si innamora proprio della forza e l’impegno di chi ha voluto trasformare un sogno in un progetto da sostenere.

Info e contatti: Facebook.com/dogranchsassello e Facebook.com/testedicaneonlusofficial


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