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  • Immagine del redattoreDiana Letizia

Amate i cani ma dovreste smetterla. Almeno di farlo in un certo modo



Se state leggendo questo articolo è perché amate i cani. Considerazione scontata ma spesso fin troppo banalizzata proprio da chi, in un modo o in un altro, “gravita” nell’universo della cinofilia e dell’animalismo a vari livelli e che spesso confonde il fine ultimo di questo “amore” con altro rispetto a ciò che dovrebbe essere: solo e soltanto il benessere dell’animale e non (solo) quello dell’umano.


Partendo dunque da questa “base comune” di interesse per un’altra specie come quella dei cani, così vicina all’uomo da 30-40mila anni, se il pensiero che vi è passato per la testa alla lettura delle prime righe è qualcosa tipo: “Ovvio che amo i cani”, in realtà prima di decidere se andare avanti per avere le informazioni relative alla proiezione del documentario “No Pet” di Davide Majonchi a Genova e al seminario di Michele Minunno, provate a rispondere a una domanda. Qualora la risposta per voi sia difficile, a maggior ragione vi potrà essere allora utile approfondire la lettura di questo articolo e, soprattutto, partecipare al doppio appuntamento.


La domanda, semplice e per questo molto complessa in realtà, è: «Sono disposto/disposta a rivedere il mio concetto di “amore” nei confronti dei cani?». Ovvero sono capace di comprendere o iniziare almeno ad avvicinarmi a un’analisi profonda, intima e personale che riguarda le mie mancanze, le mie frustrazioni, le mie incapacità relazionali con la specie alla quale appartengo in realtà e smetterla di caricare altri esseri viventi del “fardello del mio aiuto” spesso decisamente non richiesto?


L'articolo completo online su Il Secolo XIX (qui)

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