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  • Immagine del redattoreDiana Letizia

Cani&Umani su Revenews.it

Aggiornamento: 27 lug 2019



Un'intervista e un video per raccontare di noi e di questo sito. Su Revenews.it, Grazia Cicciotti ha dedicato un articolo in cui abbiamo provato a spiegare perché ci è venuta voglia di realizzare questo progetto.


A seguire alcuni stralci e qui il link per leggere l'intervista completa.


 



“Siamo due professioniste dell’informazione che hanno deciso di creare uno spazio unico sul web nel panorama italiano per fornire contenuti sulla cinofilia che diano valore all’aspetto della relazione che si crea tra il cane e l’essere umano.  – ci spiega Diana – Quando nella mia vita è arrivato Frisk, il mio cane, ho iniziato a farmi delle domande su di lui e su di me e mi sono rivolta a un’educatrice cinofila genovese, Valentina Biedi, che mi ha indirizzato e guidato verso il cosiddetto approccio cognitivo-zooantropologico, il cui fondatore è Roberto Marchesini. Ho iniziato così a scrivere articoli anche con interviste a chi si occupa sul campo di educazione e istruzione cinofila mettendo appunto il rapporto tra le due specie al centro. Il mio interesse si è incrociato con quello di Zeina che aveva già realizzato diversi video e articoli con le stesse intenzioni di informare e diffondere una cultura cinofila basata sul rispetto e sull’ascolto del cane. Ci siamo così dette Perché non creiamo un sito nostro? Soprattutto dopo esserci rese conto che manca nel giornalismo una conoscenza approfondita e una vera competenza in materia, mentre abbondano notizie di colore solo per fare clic o di cronaca nera in cui, spesso, è assente proprio la spiegazione dei comportamenti che possono purtroppo condurre a eventi nefasti sia per gli uomini che per i cani. Il nostro obiettivo è di riuscire a dare una lettura che sia basata sullo studio e sulla conoscenza e ci teniamo a far parlare coloro che ne hanno le competenze: educatori, ricercatori, etologi, veterinari e chiunque abbia titolo a farlo“.


"Andare da un educatore cinofilo è importante, è un passo avanti ma è fondamentale capire che se vogliamo iniziare un percorso è perché vogliamo metterci in gioco anche noi ed è su di noi, anche e soprattutto, che dovremo lavorare per crescere assieme a chi abbiamo obbligato a vivere con noi, a differenza proprio di quei cani marocchini o costarincensi ma senza alcun paragone tra gli uni e gli altri. Senza entrare nel merito di chi sta meglio e di chi sta peggio: semplicemente valutando però che quelli che sono nelle nostre case ce li abbiamo portati noi e questo determina una consapevolezza nell’assunzione di una grande responsabilità”.

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