Diana Letizia
"Cody, the Dog Days Are Over": le emozioni di un randagio romeno e di un regista svizzero in un film
E’ lì, accanto a voi. Legge ogni movimento del vostro corpo, annota i momenti importanti della giornata attraverso il vostro odore, annusa il tempo che passa e che scorre nelle vostre vite. Questa potrebbe essere la fotografia del “qui e ora” del cane che avete accanto e che, però, ha un passato che non conoscete. Perché il vostro incontro è avvenuto quando lui era già adulto e, a un certo punto, vi siete resi conto che la sua storia non è iniziata quando vi siete scelti ma molto prima.
Parte da queste riflessioni il viaggio nelle emozioni, umane e canine, che il regista svizzero Martin Skalsky ha deciso di compiere per realizzare il film “Cody - The Dog Days Are Over” che il Secolo XIX ha visto in anteprima.
Dopo aver adottato un randagio romeno, originario di Targoviste, a circa 80 chilometri a est di Bucarest, Cody è infatti diventato parte integrante della sua famiglia. Ha vissuto con Martin e la moglie Selina la nascita della loro bimba, ha apprezzato e amato le lunghe passeggiate sulle montagne e si è integrato passo dopo passo nella sua nuova realtà. Ma cosa c’è stato prima di tutto questo? Un cane ricorda le sue passate relazioni, il suo percorso emozionale attraverso il tempo? E’ possibile saperlo? Sono queste le domande che Skalsky si è posto, mano a mano che la sua relazione con Cody aumentava di intensità.
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L'articolo completo online su La Stampa e Il Secolo XIX.