Diana Letizia
Dalla Romania al litorale Domizio: i randagi simbolo positivo di un territorio abbandonato
A Licola, sul litorale Domizio, è in atto il progetto #nonunoditroppo per gestire il fenomeno del randagismo. E’ il primo intervento in sud Italia finanziato da Save The Dogs and Other Animals, associazione fondata dalla milanese Sara Turetta che dodici anni fa si è trasferita in Romania per dare vita a una Onlus volta alla cura e al benessere animale che oggi rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo.
Con il progetto #nonunoditroppo è stato finanziato un lavoro di monitoraggio svolto dall'associazione locale Oreste Zevola che utilizza un’App innovativa sviluppata da Stray Dogs, team di esperti di randagismo e etologia canina, che consente la mappatura degli esemplari attraverso la geolocalizzazione sul territorio.
Sul sito de Il Secolo XIX è online il reportage che racconta le origini e la genesi di questo progetto, dalla storia di Sara Turetta in Romania fino alla collaborazione con Clara Caspani e Lorenzo Niccolini di Stray Dogs per supportare il lavoro dei volontari, coordinati da un veterinario e un'educatrice cinofilia, dell'associazione Zevola.
A seguire un estratto del reportage e in alto il video con le interviste ai protagonisti di questa storia che arriva dal sud Italia e che ha alla base un progetto che potrebbe servire, si spera, non solo ai cani ma anche a rimettere in circolo la bellezza di un’umanità che in quei luoghi è nata e cresciuta e ne è orgogliosa. Anche se a occhi “stranieri” sembra essersi persa per le strade di questi posti che invece, ancora, se si sa guardarli, restituiscono all’anima un’immagine nitida di quello che sarebbero potuto essere e che, in fondo, ancora potrebbe realizzarsi.
Del mare non senti nemmeno l’odore. Sulla spiaggia ci si arriva superando strade dissestate, cumuli di spazzatura e muri di cemento. I cani spuntano dalle campagne, gironzolano per le strade o dormono in giacigli che di giorno gli esseri umani lasciano nelle case abbandonate o su marciapiedi diroccati in cui la vita di specie diverse scorre indifferente l’una all’altra, nella maggior parte dei casi. Licola e Castel Volturno sono lembi di terra sul Mediterraneo in cui l’abusivismo edilizio iniziato negli anni 60 si è trasformato nel disfacimento dei palazzi e delle ville fatiscenti che si alterna a improbabili strutture nuove e sfavillanti ma invalicabili per i sigilli dei sequestri giudiziari che chiudono cancelli di complessi kitch dedicati a matrimoni e lidi in stile Riccione su spiagge che si fa fatica a vederle dalla strada.
In questi luoghi è arrivata una donna di nome Sara Turetta. Sedici anni fa ha lasciato l’Italia per andare in Romania. Choccata da come venivano trucidati i cani di strada, ha mollato il lavoro come Pr in una società milanese ed è finita a Cernavodă, nella parte sud orientale del paese per una missione il cui risultato, oggi, è un’associazione che si chiama Save the dogs and other Animals che dà lavoro a 50 persone in Romania e altre sette a Milano e che dal 2017 ha messo in funzione una clinica veterinaria che assiste circa 2.000 animali ogni anno. Se si fa una ricerca su Google per trovare la località da cui tutto è partito, la prima cosa che viene fuori è che c’è una centrale nucleare e poco più sotto, nell’elenco che restituisce il motore di ricerca, ecco che compare il link al sito della sua Onlus.